Isole e Olena tra le stelle: incontro con la cucina di Gucci Osteria

Ci sono alcuni elementi che quando li metti insieme creano una curiosa sinergia. Si fondono per creare uno spettacolo inedito e temporaneo per poi tornare ad essere due identità separate ma altrettanto forti. Succede frequentemente con le persone, spesso nella musica. E quando a fondersi sono due big, rispettivamente del vino e della cucina?

Lo scorso venerdì 24 marzo da Gucci Osteria by Massimo Bottura a Firenze i vini di Isole e Olena hanno incontrato la cucina di Karime Lopez e Kondo Takahiko, alla guida del ristorante una stella Michelin, per una Food and Wine Experience unica. Da una parte, i vini di una cantina che ha fatto la storia dell’enologia toscana, considerata un punto di riferimento in tutta Italia. Dall’altra, la cucina di due grandi Chef che hanno portato nella culla del Rinascimento piatti che intrecciano in liberà sapori e colori con una cifra stilistica fresca ed estetica, ricca di contaminazioni internazionali.

Isole e Olena: la magia del Chianti Classico

Paolo De Marchi è l’enologo che tutti sognano di trovare allo stesso tavolo. Con alle spalle 40 anni di vinificazioni e tasting davanti alla critica internazionale, è ancora tangibile l’emozione nella sua voce quando racconta la storia dei vini di Isole e Olena. De Marchi è stato pioniere negli anni ’80 di una viticoltura avveniristica, che ha contribuito alla valorizzazione del territorio ed al suo riconoscimento come regione vitivinicola di altissima qualità. L’intuizione di piantare cloni di Cabernet Sauvignon e di Chardonnay; gli studi e le sperimentazioni su cloni e micro-vinificazioni; un Sangiovese, il Cepparello, che ha fatto la storia del Chianti Classico quando ancora la DOCG non esisteva. 

“Si riassume tutto nella foglia della vite” racconta. “La sua forma pentagonale ne sintetizza l’essenza. La base è il terreno, il clima e la genetica i due segmenti laterali, e poi c’è il tetto che lo divide in due. Tutti quelli che hanno fatto il vino prima di me, con il loro palato e il loro saper fare, e tutti quelli che lo faranno dopo di me. È il flusso della tradizione”. Parole, queste, che fanno trasparire una grande fiducia e serenità nel futuro dell’azienda.

Gucci Osteria da Massimo Bottura: l’allure della Maison Gucci si fa tangibile

Karime Lopez cucina come respira, con una sensibilità a fior di pelle, tutti i sensi presenti all’appello. Sapori e saperi italiani, memorie d’altre geografie affettive, con immensa gioiosità e sempre spiccata generosità, mai cucina italiana si rivendicò più libera ed elegante cittadina del mondo.

Entrando da Gucci Osteria si respira un’aria frizzante. I cuscini foderati di blu pavone, la boiserie color verde pistacchio, le tavolette sulla carta da parati che riproducono le antiche corporazioni fiorentine: tutto ricorda la celebre Maison. La mise en place Ginori 1735 svela invece piatti cosmopoliti, sensuali e ricchi di humor. La Chef messicana Karime Lopez e lo Chef giapponese Kondo Takahiko ti prendono per mando accompagnandoti in un viaggio gastronomico che mastica la tradizione toscana e modenese per renderne indietro un capolavoro.

La Food and Wine Experience di Isole e Olena da Gucci Osteria

Le Food and Wine Experience da Gucci Osteria sono un’occasione ghiotta per perdersi tra le creazioni della brigata coccolati da pairing inediti con alcuni tra i più importanti vini italiani. 

Per corteggiare il palato, degli sfiziosi amuse bouche: una Polpettina fritta di Pappa al pomodoro e un croccante Cono ripieno di crema allo Tzatziki. A seguire un piatto signature di Karime Lopez che ha fatto la storia di Gucci Osteria: la Tostada di Mais viola con Palamita dell’Adriatico, profumato e citrico. Kondo Takahiko ha poi proposto una nuova creazione dal colore arancio brillante che esplode in bocca ricca e avvolgente: il Giglio Sole, ovvero una Mole di semi di zucca, Astice blu e Patata dolceViaggio in Messico, invece, è uno di quei piatti dove la tecnica supera le aspettative: croccanti cubi di Melanzana con cuore quasi fuso e fondo bruno di Chianina, decorati con deliziose farfalline crunchy. Il percorso salato di Gucci Osteria non può che concludersi con il classico Tortellino in brodo, che scalda il cuore e prepara il palato al dolce.

L’esperienza è stata resa ancora più vivace dai racconti di Paolo De Marchi, che ha portato in assaggio cinque vini iconici di Isole e Olena: Chardonnay “Collezione Privata” IGT 2020 e 2014 e magnum di Cepparello IGT 20162010 e 2006. Caratteri varietali impeccabili che fotografano con precisione l’anima dell’annata, con evoluzioni straordinarie.

Il pairing è stato volutamente anarchico. L’istinto è stato quello di assaggiare e riassaggiare i vini in abbinamento a tutte quante le portate, per seguirne l’evoluzione nel bicchiere ed esaltare i sapori dei piatti con sensazioni olfattive e gustative sempre nuove.