La geologia dell’Alto Adige, a piccoli sorsi

Viaggio tra le aree vitivinicole dell’Alto Adige, tra le Alpi e il mediterraneo

L’Alto Adige vive un paradosso: è una delle regioni vitivinicole più piccole d’Italia ma, nel raggio di nemmeno quaranta chilometri, è un’antologia di paesaggi e zone climatiche che non potrebbero essere più eterogenee. Si produce vino ai piedi dei massici alpini più elevati, ad oltre 1.000 metri s.l.m nelle zone più aspre, fino ad arrivare a terreni pianeggianti dal clima decisamente mediterraneo.

Dal punto di vista geologico, poi, troviamo i terreni più disparati. L’Alto Adige è una regione geologicamente molto attiva, con oltre 150 formazioni rocciose, molte delle quali modellate in tempi recenti. Una varietà sorprendente che spazia dal porfido vulcanico alle rocce a dilavamento meteorico come il quarzo e la mica, il calcare e la dolomia, fino alla marna dei terreni più sabbiosi.

Alto Adige geologia e vigneti

I vigneti dell’Alto Adige seguono idealmente lo sviluppo dei due fiumi principali, l’Adige e l’Isarco, costeggiandoli per quasi 90 chilometri sul loro corso, dalle Alpi a Nord fino alla piana pedemontana a Sud. E se è vero che la qualità del terreno cambia anche da filare a filare, è possibile suddividere la regione in alcune sottozone con caratteristiche peculiari. I vignaioli altoatesini, infatti, sanno bene quale vitigno piantare in quale terreno. Vediamoli insieme.

Val Venosta

La Val Venosta si trova nella parte nordoccidentale dell’Alto Adige ed è caratterizzata da precipitazioni scarse e una produzione relativamente bassa. Qui, sono coltivati principalmente vitigni come il Pinot Bianco, il Riesling e il Pinot Nero. Tra le cantine della zona spicca Falkenstein, ai piedi del Monte Sole.

Alto Adige geologia e vigneti

Qui, le viti crescono su ripidi pendi rocciosi esposti a sud. Il terreno, arrido e sabbioso, contiene una moltitudine di minerali quali gneis, ardesia granito, mica e quarzo. Il suolo. insieme alle condizioni climatiche, infonde ai vini le loro inconfondibili note fruttate e un’acidità e una mineralità superiore. Attualmente vengono coltivate cinque varietà principali: Riesling, Pinot Bianco, Sauvignon, Gewürztraminer e Pinot Nero.

Val d’Isarco

La Val d’Isarco è anch’essa situata nella parte settentrionale dell’Alto Adige ed è celebre per i suoi vitigni bianchi: Kerner, il Sylvaner e il Müller Thurgau. In una frazione di Varna, a poca distanza da Bressanone, sorge l’Abbazia di Novacella, annoverata tra le più antiche cantine attive al mondo. Una cantina sì, ma incastonata in uno dei più importanti e spettacolari complessi religiosi dell’arco alpino. Fin dalla sua fondazione, che risale al 1142, il monastero agostiniano di Novacella ha potuto contare su svariati vigneti, oltre che masi agricoli e terreni. 

Oggi Abbazia di Novacella gestisce due aziende agricole: la prima si trova a Novacella e dispone di 6 ettari di vigneti, 12 ettari di frutteti e 0,2 ettari di erbari; le forti escursioni termiche tra il giorno e la notte e la presenza di terreni particolarmente magri, ciottolosi e sabbiosi, morenici di origine glaciale, fanno di questa zona il terroir d’elezione per vini bianchi pregiati e dai finissimi profumi varietali. A Novacella sono coltivati i vitigni a bacca bianca Sylvaner, Müller-Thurgau, Kerner, Grüner Veltliner, Pinot Grigio, Riesling, Gewürztraminer e Sauvignon Blanc.

La seconda azienda agricola, Tenuta Marklhof, sempre di proprietà del convento, si trova invece a Cornaiano e può contare su 22 ettari a vigneto, 13 ettari a frutteto e 24 ettari a bosco. La tenuta di Cornaiano è situata su un colle a un’altitudine di 420 metri sul livello del mare: ben soleggiato e ventilato, con terreni di natura morenico-ghiaiosa, è particolarmente adatta alla coltivazione di varietà come Schiava, Pinot Nero e Moscato Rosa. Nella calda conca di Bolzano, invece, posta a 250 metri di altitudine, i terreni sabbioso-limosi sono culla del Lagrein, tradizionale vitigno autoctono altoatesino.

Sempre a Novacella, sui soleggiati e ventilati pendii occidentali che sovrastano Bressanone, sorge la tenuta vinicola PacherHof.

Il terreno ghiaioso-sabbioso e ricco di minerali, così come il particolare microclima caratterizzato da marcate escursioni termiche con l’alternanza di giornate calde e notti più fresche, in particolare durante il periodo di maturazione, creano il potenziale naturale della tenuta e i presupposti indispensabili per vini bianchi eleganti e di carattere. Andreas Huberè coltiva su una superficie di 12 ettari altrettante varietà a bacca bianca. I suoi vini sono secchi e caratterizzati da una spiccata mineralità e intense note fruttate, racchiudendo in sé le caratteristiche della vite e del terreno.

Altra realtà di spicco della Valle Isarco è l’omonima Cantina Valle Isarco.

Alto Adige geologia e vigneti

Qui, i terrazzamenti sono parte integrante del paesaggio e rivestono una grande importanza storica, rendendo possibile la viticultura su pendenze alpine. A 1.000 metri di quota, grazie al clima tipicamente fresco, nascono vini unici. Le radici si spingono in profondità nel suolo magro, assorbendo pregiate sostanze minerali dai substrati più ricchi di quarzofilliti, dioriti e formazioni porfiriche di origine vulcanica. Questa varietà di minerali, assieme ai molti giorni di sole, alle notevoli escursioni termiche e alla buona distribuzione delle precipitazioni, è all’origine dell’ampio spettro aromatico dei nostri vini.

Nell’area circostante la città di Merano, con il suo clima mite, prosperano invece vitigni come la Schiava, il Pinot Nero, il Pinot Bianco e il Sauvignon.

Bolzano

A Bolzano si produce da un lato il Santa Maddalena Classico sulla collina omonima e su quelle contigue, un uvaggio di Schiava particolarmente pregiato, mentre nella zona di Gries si concentrano i cru più vocati del Lagrein, che trovano il loro habitat ideale grazie a terreni alluvionali facilmente riscaldabili e terreni ricchi di sabbia e ghiaia. Punto di riferimento della viticoltura della regione è la Cantina Bolzano, famosa in tutto il mondo per i suoi vini di grande qualità e per il design e l’architettura unica della cantina.

La cooperativa, nata nel 2001 dalla fusione delle due cantine storiche di Gries e St. Magdalena, riunisce oggi 224 soci viticoltori che vivono e lavorano in masi o in residenze storiche, coltivano vigneti sui ripidi pendii o nei terreni di fondovalle. Quindici varietà di uve diverse vengono coltivate su terreni differenti, che portano alla vinificazione di vini unici e dall’inconfondibile carattere regionale.

Appiano e Caldaro

A sud di Bolzano, sorgono i comuni di Appiano e Caldaro, che costituiscono il cuore pulsante della viticoltura altoatesina. Qui, i vitigni dominanti includono la Schiava, il Pinot Bianco, il Chardonnay e il Sauvignon. Le colline vitate che circondano il lago di Caldaro sono un luogo di particolare bellezza e produttività.  La Cantina Kaltern è una cooperativa storica di vignaioli che raccoglie i viticoltori dell’interno comune di Caldaro. In questa veste, si considera l’ambasciatrice dei vini prodotti nella zona che circonda il Lago di Caldaro, e in particolare del vino omonimo Kalterersee DOC. 

Alto Adige geologia e vigneti

Poco lontano sorge Kettmeir: il lago e il suo microclima, la vallata morbida e pianeggiante, la protezione discreta delle colline e il terreno di roccia calcarea invitano alla coltivazione di Chardonnay, Sauvignon e Moscato Rosa. E poi, ancora di Pinot Bianco e Pinot Nero, basi indispensabili per gli spumanti.

A Cornaiano ed Appiano Monte, a Gries e nelle vicinanze di Bolzano e sul Lago di Caldaro sono invece dislocati gli appezzamenti di Iganz Niedrist. Sebbene distino pochi chilometri, si differenziano fondamentalmente per le loro qualità, e sono proprio questi contrasti e questa varietà che danno espressività e fascino ai vini. Sul Mitterberg ed esempio, una collina estesa al centro della Val d’Adige al Sud di Bolzano, i suoli sono morenici di origine glaciale molto pietrosi (porfido, granito e gneis) con contenuto medio di sabbia e argilla. Si tratta di terreni non particolarmente profondi con una buona capacità termica caratterizzati inoltre da un valore di pH molto basso.

Grazie alla posizione favorevole in cima alla collina, sono molto esposti ai venti, in primis l’Ora del Garda nelle ore pomeridiani. Qui si coltivano Pinot Nero, Chardonnay e Sauvignon Blanc e sui pendii più caldi, esposti ad ovest, anche Merlot e Syrah. Ad Appiano Monte vengono invece coltivati Pinot Nero, Pinot Bianco, Sauvignon Blanc, Riesling, Chardonnay e Pinot Grigio; a Gries il Lagrein e sul Lago di Caldaro la Schiava.

Cortaccia

Nella porzione più meridionale dell’Alto Adige, fra Cortaccia e Salorno, si coltivano invece vitigni a maturazione tardiva come il Cabernet Sauvignon.  A Cortaccia, lungo la strada del Vino dell’Alto Adige, sorge la Cantina Kurtatsch, una delle cantine sociali più vecchie e più piccole dell’interaprovincia.

Kurtatsch può vantare una condizione unica in Europa: in un solo comune l’altitudine dei vigneti varia dai 220 ai 900 metri s.l.m., per un totale di 700 metri di dislivello. Questa condizione particolarmente favorevole consente di avere un’eterogeneità di suoli e variabilità del microclima. I ripidi pendii argillosi e ghiaiosi delle zone sottostanti il centro abitato sono vocati per la coltivazione di vitigni a bacca rossa come Merlot e Cabernet. I vigneti I vigneti poco più in alto, nella zona Brenntal si addicono, invece, alla produzione di Gewürztraminer straordinariamente longevi. Gli altri vini bianchi nascono su terreni di natura calcarea (dolomite) che raggiungono anche i 900 metri di altitudine. Qui, grazie alle forti escursioni termiche fra il giorno e la notte, i vitigni a bacca bianca riescono a esprimere al massimo il proprio potenziale.

Termeno

I villaggi di Mazzon e Montagna sono considerati le roccaforti del Pinot Nero in Alto Adige, mentre Termeno (in tedesco Tramin) è la patria del vitigno Gewürztraminer. Cantina iconica della zona è la Cantina Tramin.

Alto Adige geologia e vigneti

Qui, i vigneti possono essere collocati a quote medio alte, esposti a sud/sud-est per godere di una insolazione e beneficiare di una forte escursione termica che alterna giornate calde a notti fresche e ventilate. Il tipico vento Ora del Garda incrocia le brezze che scendono dalle montagne, creando un microclima alpino-mediterraneo che regala ogni anno più di 300 giornate di sole e permette di portare le uve a perfetta maturazione.